La pietra di Nettie

Data: 06/12/2019
Nettie Tobin era una Bahá’i americana che si guadagnava da vivere facendo la cucitrice. I suoi guadagni erano a malapena sufficienti per sfamare la sua famiglia e pagare l’appartamento che aveva preso in affitto in uno dei quartieri poveri di Chicago. Ma lei offriva regolarmente qualche moneta al Fondo. Quando i Bahá’i iniziarono a raccogliere i soldi per il Tempio che doveva essere costruito a Chicago, Nettie era molto triste di non poter offrire quanto avrebbe voluto. Pregò sinceramente di poter essere in grado di fare una degna contribuzione per questo primo tempio Bahá’i da costruire nel continente americano. Una notte, in sogno, sentì una voce che le ongiungeva di trovare una pietra per il Tempio. Trovare la pietra giusta divenne la missione personale di Nettie e lei iniziò a cercare. Uno dei posti in cui andò fu un’area edificabile non lontano dal posto in cui lei viveva. Lì vide una pila di pietre e chiese al capomastro se poteva guardarle e sceglierne una da portare via. “Può prenderne quante vuole” le disse l’uomo “per noi sono inutili”. Nettie era eccitata all’idea di trovare in quella pila la pietra che voleva. Ora doveva portarla al cantiere del Tempio, piuttosto distante. Andò a casa e cercò un vecchio carretto che aveva da bambina. Poi chiese ad un attempato Bahá’i che lì viveva vicino di andare ad aiutarla. Insieme caricarono la pietra sul carretto e lo spinsero alla fermata dell’autobus. In qualche modo Nettie riuscì a persuadere il conducente a permetterle di caricare il suo carretto sull’autobus. Lei non era infastidita da ciò che gli altri passeggeri potessero pensare di lei e della pietra che lei trasportava su un carretto da bambini. Nettie e il suo amico dovettero cambiare due volte autobus prima di arrivare a Wilmette, dove era stata comprata la terra per il Tempio. Spinsero il carretto nel posto prescelto ma il vecchio carretto si ruppe prima che di arrivarci. Non erano molto lontano dalla loro destinazione quando questo accadde e Nettie non aveva intenzione di rinunciare. Chiese a un bambino che tirava un vagoncino se voleva aiutarli. La pietra fu caricata sul vagone e tutti e tre lo spinsero a fatica fino a raggiungere il terreno del Tempio. Volevano portare la pietra al centro del cantiere ma il vagoncino urtò qualcosa, si rovesciò e fece cadere la pietra in terra. Lì giacque, sul lato del terreno del Tempio, per quasi due anni. Poi un giorno i Baha’i si riunirono sul terreno del tempio per la cerimonia di inaugurazione alla presenza di ‘Abdu’l-Bahá. Il Maestro camminò piano verso la pietra di Netti, la indicò e disse che quella sarebbe stata la pietra angolare del Tempio. I pochi Bahá’i che conoscevano la storia di quella pietra erano stupiti perché nessuno ne aveva parlato con ‘Abdu’l-Bahá. Con l’aiuto di alcuni amici il Maestro pose personalmente la pietra nel suolo del Tempio. La preghiera di Nettie aveva ricevuto una risposta. Niente di più degno di quella pietra avrebbe potuto essere donato per il Tempio.