La Storia di Samad

Data: 06/12/2019
Una magnifica sovrastruttura doveva essere costruita sullo Shrine del benedetto Báb sul Monte Carmelo. Il Custode inviò un messaggio in proposito ai Bahá’í del mondo invitando i credenti a contribuire per la sua costruzione. Disse loro del significato di questo impegno, ricordò loro il sacrificio del Báb nel dare la Sua vita per la Causa di Dio e chiese loro di dare tutto quello che potevano ber l’abbellimento del suo Shrine.
In Iran le notizie si sparsero di città in città e di villaggio in villaggio. Insegnanti viaggianti furono mandati nelle parti più remote del paese per assicurarsi che tutti i Bahá’í dovunque fossero venissero informati e gli fosse data l’opportunità di partecipare alla costruzione di questo edificio unico.
I Bahá’í di un piccolo villaggio si riunirono tardi una notte per ascoltare un visitatore che spiegava loro della squisita sovrastruttura da costruire sullo Shrine del Báb. Egli disse loro del messaggio del Custode ai Bahá’í del mondo ed essi risposero con i loro cuori, dando ciò che potevano.
Dopo l’incontro i membri dell’Assemblea Spirituale Locale ed il visitatore lessero le promesse fatte e contarono i soldi raccolti. Quando fu letta una delle promesse, ci fu silenzio per un po’, poi qualcuno disse “Evidentemente c’è un errore. Lo zio Samad non può avere cento túmáns (circa sette túmáns fanno un dollaro statunitense) da dare. E’ analfabeta, la persona cui ha dettato deve aver fatto un errore”.
“Chi è lo zio Samad?” chiese il visitatore, e sentì quello che segue: lo zio Samad era un devoto Bahá’í, di più di sessant’anni che aveva avuto difficoltà a restare fino alla fine della riunione. Tutto ciò che possedeva era un asino. Caricava il suo asino con piccole cose a buon mercato che prendeva a credito dai negozianti che avevano fiducia in lui; poi andava nei villaggi più piccoli e nelle cascine intorno per vendere queste cose. Tornando dai suoi giri, pagava i suoi debiti ai negozianti e viveva dei grami guadagni fatti con queste vendite. Ed ora lo zio Samad aveva promesso di dare cento túmáns per lo Shrine del Báb! Sicuramente c’era un errore. La donazione non fu inclusa nel totale raccolto quella notte. Fu deciso di fare ricerche in proposito più tardi.
La mattina dopo il visitatore stava facendo colazione con il suo ospite, il presidente dell’Assemblea Spirituale Locale, nella cui casa si era tenuta la riunione, quando bussarono alla porta. Zio Samad era venuto a portare i cento túmáns. “So che non è molto” disse dando i soldi all’ospite “ma spero che saranno accettati”.
L’uomo non poteva crederci “Come fai a dare così tanto?” disse. “Sappiamo tutti che no possiedi che il tuo asino”. “E’ vero” sorrise zio Samad “ho venduto il mio asino stamattina per cento túmáns” il suo amico lo guardò con vera meraviglia. “Certo” disse “Dio non si aspetta che tu faccia una cosa simile. Come farai ora guadagnarti da vivere?” C’era una traccia di impazienza nella voce dello zio Samad quando rispose. “Ho ancora le mie gambe, o no? Posso caricarmi le cose sulle spalle.” Poi aggiunse con un tono più dolce “Il Báb non ha dato la Sua vita per la Causa? E il custode non ha ci chiesto di dare tutto quello che possiamo per il Suo Shrine? Come può un servo respingere la richiesta del suo Signore?” e, alzandosi per andare via, aggiunse “Non dovete preoccuparvi; Dio si prenderà cura di me.”
Passarono due anni e il visitatore si trovò ancora una volta in quel villaggio. Incontrò zio Samad e gli chiese come se la passasse. Zio Samad rise forte “Che le avevo detto?” disse “Dio si è preso cura di me molto bene. Io Gli ho dato un asino e Lui mi ha dato un mulo. Ora posso portare un sacco di cose in giro e guadagno molto più di prima.”